Creare un ambiente di apprendimento inclusivo e reattivo rispetto ai bisogni educativi di tutti è fondamentale per una scuola di qualità.

Rispettare le caratteristiche di funzionamento di ogni alunno in classe, modificare la didattica in base ai singoli e specifici stili di apprendimento, muoversi per rispondere ai bisogni educativi di tutti è ciò che quotidianamente ogni docente deve fare per favorire un ambiente di apprendimento di qualità e un clima positivo.
Tali azioni rientrano nel quadro più generale dei principi di inclusione e inclusività, nati in Italia con la Legge 104 del 1992. Più nello specifico, con il termine inclusività si fa riferimento alla qualità e caratteristica dell'ambiente, ovvero ciò che consente di offrire pari opportunità, accoglienza e partecipazione di tutti, rimuovendo barriere e potenziando le tecnologie assistive; inclusione, invece, è l'azione concreta attuata a garantire la partecipazione di tutti senza la presenza di ostacoli che potrebbero determinare una potenziale esclusione dal contesto in cui si è inseriti.
La Legge 104/1992 riconosce il diritto delle persone con disabilità di partecipazione attiva alle attività scolastiche per garantire il diritto all'apprendimento di ogni alunno, grazie all'adattamento da parte dei docenti delle azioni didattiche ed educative . Nell'ambiente scolastico, quanto segnalato dalla Legge 104/1992 mira a rendere l'agenzia educativa scuola una società inclusiva, dove l'imperativo categorico è favorire e promuovere la partecipazione attiva di tutti e di ciascuno.
Oggi uno degli obiettivo della scuola è quello di promuovere la partecipazione sociale dei ragazzi, dapprima all'interno del contenitore protetto della scuola nel quale poter far esperienza e sviluppare le competenze necessarie, per poi generalizzare tali acquisizioni anche all'esterno nel contenitore più ampio della società. Per raggiungere tale obiettivo è fondamentale che i docenti si muovano in un'unica direzione, mettendo in atto scelte didattiche mirate.
Risultano di grande aiuto per poter percorrere questa strada tutte quelle metodologie didattiche che prevedono il cooperative learning, poiché grazie a tali momenti formativi i ragazzi possono sperimentare la cooperazione, la responsabilità individuale e collettiva, l' interdipendenza positiva e le competenze sociali. Le varie applicazioni del cooperative learning prevedono infatti la creazione di un piccolo gruppo eterogeneo per competenze, all'interno del quale gli studenti possono fare esperienza di sé stessi e degli altri collaborando per un obiettivo comune. Tra queste applicazioni si segnalano il Jigsaw Puzzle, il Think-Pair-share, il Round Robin e il Group Investigation.
Inoltre, sempre per potenziare l'inclusività scolastica, è necessario che il docente dopo un'attenta osservazione ed analisi dei diversi stili di apprendimento e di funzionamento di ogni alunno, proponga diverse metodologie di didattiche che possano rispondere ai diversi bisogni di apprendimento: ad esempio mediante l'uso di diversi strumenti didattici come video, canzoni, immagini, schemi, giochi, attività pratiche etc...
Lavorare modificando l'ambiente di apprendimento è di vitale importanza per la scuola attuale, ciò infatti ha effetti positivi sul benessere emotivo e psicologico dei ragazzi grazie alle relazioni tra docente-alunno e tra pari basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco; si osservano anche benefici a livello di sviluppo delle competenze sociali e collaborative, dell' autonomia, della responsabilità e della motivazione all'apprendimento.
Proprio come in tutti i contesti di vita, frequentare ambienti costituiti da un clima positivo dove prevale l'accoglienza e il supporto, consente ai soggetti di crescere facendo esperienze reali, consapevoli e significative.
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